La funzionalità in un corpo è quel valore aggiunto che permette ai sistemi di mantenere la funzione pur con piccole varianti sul funzionamento, sia nell’individuo giovane che in quello “non più
giovane”, anche in presenza di piccole anomalie congenite e/o i primi segni di logorio dati dal tempo che passa (ad es. artrosi, discopatie, tendinite, ecc…)
Questo spiega perché, ad esempio, un individuo settantenne con indubbia artrosi non necessariamente manifesta sintomi al sistema muscolo- scheletrico.
Diversamente: un soggetto giovane, senza artrosi o ernie del disco, in alcuni periodi può manifestare problemi e dolori anche senza particolari segni di usura, se il suo sistema presenta disequilibri in grado di generare costrizioni meccaniche.
La ricerca della funzionalità deve quindi essere l’obbiettivo terapeutico, che può essere raggiunto quando il ragionamento clinico ed il successivo trattamento avranno permesso di individuare e gestire le componenti del problema.
In altri casi, quando la situazione non potrà essere totalmente reversibile (ad es. artrosi avanzata o esiti di fratture), la stessa gestione delle componenti problematiche ed un lavoro mirato su altri distretti in grado di apportare un compenso (talvolta a distanza dal luogo della manifestazione), permetterà comunque di portare un sensibile sollievo entro qualche seduta. Diversamente il trattamento verrà interrotto per gli accertamenti da concordare con il medico.