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Questo rappresenta un capitolo particolare, sia per l’implicazione emotiva che comporta un problema di questo tipo, sia per le potenzialità che una cura manuale e priva di effetti iatrogeni può avere.
Ogni coppia che dopo l’estenuante iter medico sia giunta a questo punto, conosce le sensazioni conseguenti al sentirsi dire “è tutto a posto”, nonostante questo stato impedisca la fecondazione.
Il tema è delicato e sin da subito precisiamo che le ipofertilità che possono essere prese in carico sono quelle femminili, in cui oltre a questo fenomeno problematico (non patologico, diversamente saremmo davanti a casi di infertilità) esistono una serie di segni e sintomi che possono identificare con chiarezza se il problema manifestato ha le componenti trattabili con il Metodo Solère.
Si tratta della Sindrome disfunzionale meccanica (d’ora in avanti SDM), le cui conseguenze nella dinamica circolatoria addominotoracopelvica. perturbano numerose funzionalità in tutto il comparto gastrointestinale e uroginecologico.
Uno dei segni inequivocabili, associato ad altri imprescindibili parametri che andranno verificati in sede di valutazione, è quel particolare terreno circolatorio che mantiene le estremità fredde (piedi, mani soprattutto ). Ma occorrono ovviamente anche altri indicatori per avere la corretta indicazione terapeutica.
Il trattamento fa riferimento ad uno specifico modello terapeutico di natura non farmacologia appartenente al Referenziale del Metodo Solère: comporta mediamente tre sedute (1 al mese), con tecniche manuali applicate sulla colonna vertebrale lombare e sulla parete addominale. Sono numerosi i casi in cui donne, senza alcun problema patologico pelvico, hanno potuto lasciare questa status di ipofertilità, grazie alla Rééquilibration Fonctionnelle – Méthode Solère®.
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